Ed eccoci all'appuntamento settimanale del nostro Gruppo, l'inserire una ricetta originale tratta dal Libro Antiche Ricette Certificate dall'Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche del Piemonte di Carlo MONTRUCCHIO
POLLO ALLA MARENGO
Uno dei piatti piemontesi che vanta una storia illustre, soprattutto in Francia, anche se la sua origine è incerta, propone già una ricetta il Vialardi nella metà del secolo scorso e un’altra l’Artusi nel suo celebre ricettario. Si dice che la ricetta sia nata a Marengo (AL) la stessa sera della celebre vittoria di Napoleone contro gli Austriaci (14 giugno 1800). Ci sono più interpretazioni storiche di questo piatto. Si racconta che il Generale Bonaparte, affamato, dopo la dura battaglia, si fosse recato nell’unica osteria della zona, chiedendo qualcosa da man[1]giare. Napoleone non amava gli arrosti. L’ostessa stava cuocendo un pollo. Nell’intento di arricchire il piatto, aggiunse dei funghi, dei pomodori, e dei gamberi di fiume. Non contenta, fece cuocere delle uova e le appoggiò ai bordi del piatto, su dei crostoni di pane abbrustoliti. Questa è l’interpretazione più “nostrana” della ricetta che dà il merito del piatto alla brava cuoca dell’Osteria di campagna. Secondo un’altra versione, il Pollo alla Marengo fu creato dallo stesso cuoco francese di Napoleone, Dunand figlio, che quella sera, essendosi protratta a lungo la battaglia, riuscì a rimediare per la cena solo un pollo e pochi altri ingredienti. Il pollo fu passato in padella alla fiamma, con un po’ di cognac, condito con salnitro e polvere da sparo, al posto di sale e pepe, guarnito con uova fritte ed alcuni gamberi di fiume lessati. Un’altra interpretazione sostiene che fosse semplicemente un pollo fritto in olio che il cuoco di Napoleone, Dunand figlio, appunto, preparò quella sera per Bonaparte, insaporendolo con un fondo di borraccia di cognac, dell’aglio e due pomodori trovati in un orto. Dietro a queste molteplici “versioni” si evidenzia che il Pollo alla Marengo ha sempre destato l’interesse dei buongustai e a ragione, perché il piatto merita un’entusiasmante esperienza del palato
Ingredienti e dosi per 6 persone:
Kg. 1 circa di pollo
Olio (1 bicchiere)
6 uova
6 gamberi di fiume
gr. 500 di pomodori maturi
gr. 250 di funghi porcini freschi
2 spicchi d’aglio
gr. 50 di prezzemolo
1 limone
Basilico
½ litro di vino bianco d.o.c. piemontese
6 fette di pane rustico
Sale e Pepe q.b.
Preparare il pollo, tagliarlo a pezzi e infarinarlo. In una padella scaldare l’olio, mettere i pezzi di pollo leggermente infarinati, salare, pepare e lasciar rosolare a fuoco lento, rigirando di tanto in tanto. Pelare i pomodori, togliere i semi e tagliarli a pezzettini. Unirli al pollo in cottura, oltre all’aglio schiacciato ed al basilico. Bagnare con un bicchiere di vino bianco d.o.c. piemontese e continuare la cottura per altri 35 minuti. Pulire e tagliare a fettine i funghi e unirli al pollo. In una pentola versare il rimanente vino, salarlo un po’, fargli prendere bollore e gettarvi i gamberi, cuocerli per 5 minuti. Aggiungerli al pollo. Friggere le fette di pane e nello stesso olio cuocere le uova all’occhio di bue. Aggiungere il succo di un limone sul pollo, spruzzare del prezzemolo tritato fine. Disporre attorno al pollo i gamberi ed i crostoni di pane sui quali verranno appoggiate le uova fritte.