L'APPUNTAMENTO PER I NOSTRI AMICI GOLOSI: I "SANTUARI" DELLA CUCINA PIEMONTESE IN GIRO PER IL NOSTRO TERRITORIO
RISTORANTE BON PAREJ, VIA BAVA 1G - TORINO
Mi capita molto spesso, per motivi parentali, di frequentare i dintorni di piazza Vittorio, e devo dire che di locali ne ho provati parecchi, allargando la zona anche il oltre il Po', nei ristoranti di via Monferrato e oltre.
L'accozzaglia di offerta della piazza, molto deludente, ti porta a spostarsi nelle vie laterali per trovare qualcosa di buono, un'ottima ristorazione come il Magazzino 52, il Bastimento, il Mare Nostrum o il Sorí, fino ad arrivare poco distante all'Insieme. L'altra sera abbiamo provato in via Bava all'angolo della piazza, il Bon Parej, dove la cucina è portata avanti, da qualche tempo, dallo chef Carlo Giulio Ferrero.
Avevo conosciuto Giulio Carlo Ferrero in una riunione, ci siamo ritrovati poi insieme a tavola in una cena dell'associazione cuochi. Persona molto simpatica e alla mano, Giulio mi ha raccontato la sua prestigiosa carriera, i tanti locali dove a prestato la sua opera, e stranamente mi sono chiesto la ragione come mai non c'eravamo incontrati prima? Ora è l'anima della cucina di in questo simpatico Ristorante di via Bava.
Giulio è un personaggio, un omone di tutto rispetto, traspare una faccia buona che incute simpatia. La sua lunga esperienza è fatta di tanta gavetta, ad iniziare da giovane al Cambio, a Villa Sassi, alla Terrazza di Cafasso, ai Nove Merli con Antonio Chiodi Latini, da Stratta, al Principi di Piemonte, al Castello Rosso di Costigliole di Saluzzo e tanti altri. Giulio porta avanti una cucina tradizionale fatta di grande professionalità, da lui potete trovare per esempio, in uno dei pochi posti a Torino, una moltitudine di piatti in cui le frattaglie la fanno da padrone.
Il Bon Parej si trova in Via Eugenio Bava 1G a Torino, all’angolo con Piazza Vittorio Veneto. Un locale intimo e accogliente ideale per una cena o un pranzo in compagnia. Un’ampia vetrata si staglia sulla cucina cucina a vista, potrete così sempre sbirciare lo chef all’opera. Nel locale è presente una seconda sala situata sul soppalco che si affaccia sull’ingresso. Per chi vuole mangiare all'aperto, esiste la possibilità di sedersi in uno spazio nella piazza, in un bel dehor allestito nel periodo di chiusura dei locali interni.
E la location, nel dehor, vale davvero la pena: da una parte la collina, con la Gran Madre e i Cappuccini in primo piano, dall'altra la dolce salita che porta verso via Po. Ma non è solo la location. Bon Parej offre davvero una cucina molto piemontese e gradevole.
Bella l'idea di indicate i piatti su una lavagnetta (come si usa nei bistrot francesi e in certe vecchie piole) e qui troverete delle leccornie come la finanziera, il fegato con cipolle dolci su cialde di patate, l'immancabile bagna cauda, e di sicuro in inverno il bollito.
Noi abbiamo iniziato con un antipasto condiviso, un tagliere di salumi e formaggi della Val di Lanzo e acciughe in salsa verde, e un assaggio di vitello tonnato e carne cruda. Il tagliere, naturalmente accompagnato dalle salse per i formaggi; sono un fan delle acciughe al verde e queste sono state tra le migliori assaggiate negli ultimi tempi, con una giusta presenza di salsa verde (che a volte tende a scarseggiare, altre risulta un po' secca... qui, ben realizzata!).
Non ho saputo resistere, e ho scelto per continuare la Finanziera, le mie compagne hanno ascoltato il mio consiglio è hanno deciso sulla grissinopoli, un classico secondo tradizione, di cui lo chef ne va fiero e mi ha raccontato la sua esecuzione.
Il tutto, visto il periodo, bagnato con il bel rosato dell'amica Mariuccia Borio di Cascina Castlet.
Abbiamo saltato i primi, logicamente Giulio è il mago dei risotti, ma anche i piatti di pura tradizione, agnolotti al sugo d'arrosto e tajarin al burro di acciughe e asparagi o al ragù classico. I dolci sono tassativamente fatti in casa e buonissimi e il servizio è affidato a camerieri gentili e gradevoli.
Anche i prezzi sono molto contenuti, di sicuro sotto la media in questa zona molto battuta.
Dimenticavo Bon Parej usa soprattutto prodotti delle Valli di Lanzo, dalle tome ai torcetti: è possibile anche acquistarli.
Bon Parej («Basta così», per i non piemontesi), in via Bava,