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L'APPUNTAMENTO PER I NOSTRI AMICI GOLOSI: I "SANTUARI" DELA CUCINA PIEMONTESE: LA CANTINA DEL RONDO' DI NEIVE

04/02/2022

L'APPUNTAMENTO PER I NOSTRI AMICI GOLOSI: I "SANTUARI" DELLA CUCINA PIEMONTESE IN GIRO PER IL NOSTRO TERRITORIO

LA CANTINA DEL RONDO' DI NEIVE

via Fausoni 7 Neive (CN)

Una delle puntatine domenicali di qualche mese fa, con Roberto "mio bromance": aperitivo da produttore e pranzo in Langa. Calice da Giuseppino Anfossi (Ghiomo) a Guarene, straordinario Arneis, e “mangiata” all’osteria dall’amico e collega sommelier di sempre Paolo Merli. Per la verità la cantina del Rondò è della sorella Emanuela e pensate che era anche moglie di un altro grande amico, Bruno Boveri, grande gourmet e per anni dirigente SlowFood.

Fra le colline del Barbaresco, subito dopo la rotatoria di accesso, una cantina storica che offre una buona ristorazione langarola, la “Cantina del Rondò” rappresenta il sogno di Emanuela, un sogno che si è concretizzato nel 1999 quando hanno aperto il ristorante. Il desiderio era quello di proporre una cucina del territorio, preparata con prodotti genuini e biologici, seguendo le stagioni, e offrendo il vino fatto da loro, con grande passione. Nipote di Carlo Arpino, uno dei grandi cuochi e pasticcieri di Langa, Emanuela, ha deciso di continuare a portare avanti quel sogno, con l’aiuto di Viola, la figlia, e coadiuvata da Gabriella, diventata socia e Franca, sua valida collaboratrice e Paolo grande sommelier in sala.

Le ricette sono quelle tradizionali, come il «vitel tuné alla borghese», l’insalata di carne cruda, la straordinaria finanziera reale con 10 frattaglie nobili di toro, gallo e coniglio; o i tajarin al ragù di salsiccia, i ravioli del plin, il coniglio di cascina al «bagnet» secondo l’antica ricetta dell’Alta Langa. In stagione funghi e tartufi e da non perdere gli aspic di frutta. Il Rondò produce vini importanti come nebbiolo, barbera e barbaresco, che si trovano in mescita. C’è un menù degustazione e alla carta i prezzi sono ragionevoli

L’ambiente è suggestivo, si mangia nell’antica cantina con le volte a vela e i muri spessi rosati, la sera a lume di candela e in estate nel dehors di fronte alla bellezza delle Langhe.

Logicamente la carta dei vini è monumentale e qui il regno di Paolo Merli, grande Juventino doc.