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I SANTUARI DELLA CUCINA PIEMONTESE: BATTAGLINO DI BRA

21/03/2022

L'APPUNTAMENTO PER I NOSTRI AMICI GOLOSI: I "SANTUARI" DELLA CUCINA PIEMONTESE IN GIRO PER IL NOSTRO TERRITORIO

IL RISTORANTE BATTAGLINO DI BRA

Oramai le mie origini Braidesi sono ben note, e ne sono fiero. Arrivare da una delle cittadine che negli anni hanno saputo essere il punto di riferimento per i commerci della "Granda" è piacevole.

Bra è stato il crocevia dove una volta partivano, via ferrovia, i vini e i prodotti delle Langhe, le derrate alimentari dei contadini della pianura Cuneese e i formaggi delle montagne Saluzzesi, destinazione i mercati di Torino. Da allora tante cose si sono perse, qualcuna è rinata: è rimasto il commercio dei formaggi e della famosa salsiccia, si sono perse invece le aziende Vinicole, ha tenuto duro solo la Cantina Ascheri, e si son persi tanti ristori, rispetto alle Langhe, pochissimi quelli rimasti.

Uno di questi e Battaglino, un altro santuario della cucina piemontese.

Nasce nel 1919 con il bisononno ferroviere Sebastiano Battaglino, sostituito poi dal figlio Carlo grande appassionato di Lirica.
Negli anni ‘60 il testimone e la passione per la musica vengono passati ai due figli Beppe e Nino, che da allora fino a quattro anni fa hanno intrattenuto e servito affamati clienti.

Dal 2015 al timone della nave c’è Alessia. Ha mosso i suoi primi passi tra i fuochi della cucina del ristorante e condiviso i pranzi rientrata da scuola con chiunque trovasse al suo tavolo in fondo alla sala. E’ lei ora a portare avanti la tradizione Battaglino alla quale affianca con maestria la propria passione per la cucina naturale. Il ristorante infatti possiede oggi due anime che convivono felicemente e che lo caratterizzano: da una parte la cultura gastronomica piemontese con le ricette tramandate da padre in figlio e dall’altra piatti della cucina naturale preparati senza prodotti di origine animale e nel rispetto degli insegnamenti provenienti dalla cucina macrobiotica.

Nel 2018 Michele Martinelli, compagno di Alessia, decide di affiancarla nella gestione dell’attività. Michele è il curatore della carta dei vini del ristorante, alla quale dedica grande attenzione e la sua passione per il vino. La carta viene fatta seguendo un unico criterio: ciò che berrebbero loro.

Movimentano la già attivissima sala una serie di eventi che si concretizzano in cene vinose, cene naturali, cene a quattro mani con chef ospiti e altre attività, tutte organizzate all’insegna della condivisione delle passioni e del tempo con gli amici.

Oltre alle due portate vegetariane o vegane che trovate sempre in carta, da qualche anno si organizzano serate interamente dedicate all’argomento: le cosiddette “Cene Naturali” con menù ispirati alle cucine del mondo e piatti preparati senza prodotti di origine animale, cucinati ispirandosi agli insegnamenti della macrobiotica.

Il menù è un tripudio della cucina tradizionale:

Carne cruda e salsiccia di bra , vitello tonnato, trota affumicata al moscato dell’allevamento f.lli testa con cavolo rosso e ristretto di cipolla rossa, acciughe, crema di nocciole e crackers di semi, insalata di spinaci, mela agrodolce, gran blu e noci

Gnocchi al raschera, tajarin al ragù di salsiccia, agnolotti del plin al sugo di arrosto o al burro e salvia o al tovagliolo
ravioli ris e coi con polvere di capperi e acciughe, zuppa del giorno

Tondo di coniglio e lardo di moncalieri, stracotto di stinco di vitello, trippa di battaglino, chiocciole di cherasco in guazzetto, finanziera, capunet di ceci gratinato. plateau di formaggi piemontesi con cugnà fatta in casa e miele dell’az. agr. meamè

Bunet, crema battaglino, far breton alle prugne con crumble di noci e nocciole, frolla cioccolato e arance con sorbetto all’arancia, crostatina con crema al limone, meringa e mandorle