L'APPUNTAMENTO PER I NOSTRI AMICI GOLOSI: I "SANTUARI" DELLA CUCINA PIEMONTESE IN GIRO PER IL NOSTRO TERRITORIO
RISTORANTE MADONNA DELLA NEVE - CESSOLE (AT)
Al Ristorante Madonna della Neve non si capita per caso, bisogna lasciare la strada provinciale ed arrampicarsi un bel po’ su tra i "bricchi".
Situato in posizione defilata fra le colline della Langa Astigiana, il locale fa parte del piccolo complesso che comprende la vecchia cascina, completamente ristrutturata, con le 9 camere per gli ospiti, e la chiesetta del Santuario "Madonna della Neve".
Ci vengo sempre volentieri qui, in un paese dell'Alta Langa effettivamente un po' fuori mano, dove rivive la tradizione degli agnolotti alla curdunà, ovvero serviti su un panno di lino. Lo fanno da sempre qui alla Cucca, ovvero all'ombra del santuario della Madonna della Neve, frazione di Cessole. Cessole poi è anche un territorio di noccioleti (e che buona quella torta che si prepara ancora in tante case) e di erbe, distillate come un prezioso preparato dall’erborista Teodoro Negro, inventore del Toccasana. Le stesse emozioni si continuano a vivere in questo inossidabile locale gestito con passione dalla famiglia Cirio da oltre sessant’anni. E se il piatto mitico sono le raviole alla “curdunà” così buone da non aver bisogno di condimento, tutto il menu sarà di valore.
Un fabbricato di moderna fattura, con parti intonacate di color rosa antico legate all'autoctona pietra di langa: così si presenta esternamente questo albergo ristorante, gestito da più di cinquanta anni dalla famiglia Cirio e nobilitato dalla vicina chiesetta cinquecentesca, consacrata a nostra Signora, da cui prende il nome.
Il locale si articola in due grandi sale comunicanti; il pavimento in marmo indiano lucido, i tavoli e le sedie in legno massiccio di noce conferiscono all’ambiente quella solidità, ora decisamente fuori moda, che perfettamente si adatta allo spirito di queste terre.
Nonostante il locale sia affollatissimo, i tempi d’attesa sono minimi e quasi subito si aprono le danze con la suntuosa parata di antipasti, le focacce e il filetto baciato, la cipolla ripiena di porcini, l’insalata di Langa con straccetti di lingua e robiola, l'insalata russa. Tra i primi oltre ai ravioli, immancabili le tagliatelle con i funghi o con le verdure e i tortelloni di fresco di capra alla nocciola. Tra i secondi il coniglio alle olive, il capretto al forno, ma anche la faraona alle ciliegie, ma anche capriolo ai mirtilli e arrosto di vitello. Un altro must saranno le formaggette di Roccaverano di varie stagionature prima di terminare col tiramisù al Moscato, bonet, torta di nocciole, panna cotta.
La carta dei vini è monumentale e con prezzi modesti. Abbiamo chiesto a Pier Massino, il titolare, la ragione di una scelta cosi pretenziosa, lui con fare simpatico ci ha detto “chi porta la gente fino a quassù a mangiare se non è per il buon bere?”