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I "SANTUARI" DELLA CUCINA PIEMONTESE: RISTORANTE BOVIO A LAMORRA

30/04/2022

L'APPUNTAMENTO PER I NOSTRI AMICI GOLOSI: I "SANTUARI" DELLA CUCINA PIEMONTESE IN GIRO PER IL NOSTRO TERRITORIO

RISTORANTE BOVIO A LAMORRA

Pubblico questa bella recensione di un collega motociclista e grande gourmet Zimmerman:

Qui al mare fa caldo, tanto, e c'è tanta gente, troppa, ed allora scapperò via verso i monti, dove non so ancora, lo deciderà la mia moto mentre andiamo, ma alla fine come sempre, quando decide lei, ci troviamo a Montezemolo.
Lei ha un'indole tranquilla ed io non ho più il cuore dei vent'anni ma questa strada che da qui porta, fra i saliscendi ed i curvoni da pelo dell'Alta Langa, ad Alba, è un mito per ogni motociclista ligure e piemontese ed ancora ci affascina e così sia. La strada è quasi deserta e si può osare qualcosina, arriviamo in un attimo, è ora di scendere in Bassa Langa e scegliere dove andare a mangiare, il ristorante lo decido io, ma non è facile, molti sono chiusi per ferie, mi viene alla mente un ristorante di cui ho letto molto bene e non sono ancora stato: Bovio a La Morra. La famiglia Bovio ha fatto la storia della ristorazione langarola (si dice che la panna cotta l'abbiano inventata loro) col suo Belvedere negli anni 60, da qualche anno si sono spostati più in basso, in una bianca villa a lato della strada che sale a La Morra. L'aspetto è quello di una casa privata, ma c'è un ampio parcheggio ed un dehors con un panorama spettacolare sulla Langa, ma il sole non molla la sua morsa, impossibile mangiare all'aperto.
Entro, vengo accompagnato in una sala luminosa per le grandi finestre, anche qui la vista è straordinaria, una delle più belle delle Langhe, parquet a grandi listoni, arredamento rustico-elegante (che non mi piace molto), tavoli alla giusta distanza. Non chiedo l'aperitivo ma nessuno me lo offre. Arriva il pane, bianco, alle olive, buoni, focaccia, mi piace, grissini ottimi ed insieme al pane del buon burro salato.

Carta dei vini di altissimo livello (Bovio è anche produttore di ottimi Baroli e Barbareschi), tante mezze bottiglie, e vini al bicchiere con anche alcuni Baroli. Carta dei cibi con un menu a 45 euro di quattro portate.

Un fiore di zucchina ripiena di carne, offerto, apre il pranzo. Normale.
Salto gli antipasti, quelli che mi intrigavano comprendevano asparagi(?) o funghi che a me risulta non essere ancora nati in Piemonte, potrei sbagliarmi però.

Allora due primi: "Ravioli del plin ai tre arrosti nel loro ristretto".
Appunto ravioli, dimensione intermedia tra un raviolo ed i minuscoli classici raviolini del plin, buoni niente di più (13 euro).
"Tagliolini ai trenta rossi con ragù di salsiccia di Bra".
Molti sono rotti a metà anche se la pasta non è male, salsiccia poca e poco saporita, piatto incolore, molto deludente (13 euro).

Secondo: "Capretto di Murazzano arrostito al forno".
Chiedo informazione sui funghi, mi dicono freschi ma non mi dicono la provenienza, va beh, provo, funghi fritti come contorno. Capretto solo discreto forse perché arrostito da qualche giorno di troppo e i funghi: sì sono freschi ma il sapore dov'è (18 euro)?

Ottimo il vino e finalmente una vera mezza bottiglia (500 ml), questa è la misura giusta. Dolcetto di Dogliani Maioli 2008 di Anna Maria Abbona, il mio Dolcetto preferito quest'anno, intenso profumo di frutti rossi, tannini dolci, finale fruttato, insomma buonissimo (per me naturalmente) (15 euro).
Niente dolce, piccola pasticceria, buona, e caffè. Fine.
Conto con 2 euro per il caffè e 2 euro per l'acqua di 63 euro.

Cucina. Purtroppo, le aspettative erano alte per le alte valutazioni della critica ma probabilmente la storia di Bovio gli ha guadagnato un giusto riguardo o forse è stata solo una giornata così, nel senso che nulla non era buono ma tutto lo sì può mangiare almeno buono uguale in tanti altri posti e a prezzi più bassi. Servizio. Efficiente e cortese. Ambiente. La vista è una meraviglia.

Ecco il MENU DEGUSTAZIONE ATTUALE e alla CARTA:

https://www.ristorantebovio.it/uploads/public/2145_marzo-2022.pdf