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E l'abbinamento sulle acciughe ?

17/03/2022

E L'ABBINAMENTO SULLE ACCIUGHE?

L’INCOMPRESO CA ED CUREN

Cosa ci beviamo sulle acciughe al verde? Veramente una gran bella domanda!

In genere questo antipasto è servito in genere nelle “merende sinoire”, accompagnato ad una miriade di antipastini, che variano dall’insalata russa, le fette di salame, il tomino elettrico, la frittatina, la carne cruda, la giardiniera e tutti le “goloserie” canoniche. E di consuetudine viene servita una buona bollicina (meglio se Piemontese) in abbinamento o più tradizionalmente un rosso come il grignolino o la freisa.

Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

Michele Avezza porta con entusiasmo avanti l’azienda, producendo anche degli ottimi rossi: il Dolcetto
d’Alba “Cent’Anni e più”, il Barbera d’Asti “Ercole” e il Barbera d’Asti Superiore “Generazioni”.

Ca ed Curen

Località Romanino, 14 - Mango CN
Tel. 014189395 info@caedcuren.it

E L'ABBINAMENTO SULLE ACCIUGHE?

L’INCOMPRESO CA ED CUREN

Cosa ci beviamo sulle acciughe al verde? Veramente una gran bella domanda!

In genere questo antipasto è servito in genere nelle “merende sinoire”, accompagnato ad una miriade di antipastini, che variano dall’insalata russa, le fette di salame, il tomino elettrico, la frittatina, la carne cruda, la giardiniera e tutti le “goloserie” canoniche. E di consuetudine viene servita una buona bollicina (meglio se Piemontese) in abbinamento o più tradizionalmente un rosso come il grignolino o la freisa.

Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

Michele Avezza porta con entusiasmo avanti l’azienda, producendo anche degli ottimi rossi: il Dolcetto
d’Alba “Cent’Anni e più”, il Barbera d’Asti “Ercole” e il Barbera d’Asti Superiore “Generazioni”.

Ca ed Curen

Località Romanino, 14 - Mango CN
Tel. 014189395 info@caedcuren.it

E L'ABBINAMENTO SULLE ACCIUGHE?

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Cosa ci beviamo sulle acciughe al verde? Veramente una gran bella domanda!

In genere questo antipasto è servito in genere nelle “merende sinoire”, accompagnato ad una miriade di antipastini, che variano dall’insalata russa, le fette di salame, il tomino elettrico, la frittatina, la carne cruda, la giardiniera e tutti le “goloserie” canoniche. E di consuetudine viene servita una buona bollicina (meglio se Piemontese) in abbinamento o più tradizionalmente un rosso come il grignolino o la freisa.

Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

Michele Avezza porta con entusiasmo avanti l’azienda, producendo anche degli ottimi rossi: il Dolcetto
d’Alba “Cent’Anni e più”, il Barbera d’Asti “Ercole” e il Barbera d’Asti Superiore “Generazioni”.

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Cosa ci beviamo sulle acciughe al verde? Veramente una gran bella domanda!

In genere questo antipasto è servito in genere nelle “merende sinoire”, accompagnato ad una miriade di antipastini, che variano dall’insalata russa, le fette di salame, il tomino elettrico, la frittatina, la carne cruda, la giardiniera e tutti le “goloserie” canoniche. E di consuetudine viene servita una buona bollicina (meglio se Piemontese) in abbinamento o più tradizionalmente un rosso come il grignolino o la freisa.

Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

Michele Avezza porta con entusiasmo avanti l’azienda, producendo anche degli ottimi rossi: il Dolcetto
d’Alba “Cent’Anni e più”, il Barbera d’Asti “Ercole” e il Barbera d’Asti Superiore “Generazioni”.

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Cosa ci beviamo sulle acciughe al verde? Veramente una gran bella domanda!

In genere questo antipasto è servito in genere nelle “merende sinoire”, accompagnato ad una miriade di antipastini, che variano dall’insalata russa, le fette di salame, il tomino elettrico, la frittatina, la carne cruda, la giardiniera e tutti le “goloserie” canoniche. E di consuetudine viene servita una buona bollicina (meglio se Piemontese) in abbinamento o più tradizionalmente un rosso come il grignolino o la freisa.

Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

Michele Avezza porta con entusiasmo avanti l’azienda, producendo anche degli ottimi rossi: il Dolcetto
d’Alba “Cent’Anni e più”, il Barbera d’Asti “Ercole” e il Barbera d’Asti Superiore “Generazioni”.

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Cosa ci beviamo sulle acciughe al verde? Veramente una gran bella domanda!

In genere questo antipasto è servito in genere nelle “merende sinoire”, accompagnato ad una miriade di antipastini, che variano dall’insalata russa, le fette di salame, il tomino elettrico, la frittatina, la carne cruda, la giardiniera e tutti le “goloserie” canoniche. E di consuetudine viene servita una buona bollicina (meglio se Piemontese) in abbinamento o più tradizionalmente un rosso come il grignolino o la freisa.

Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

Michele Avezza porta con entusiasmo avanti l’azienda, producendo anche degli ottimi rossi: il Dolcetto
d’Alba “Cent’Anni e più”, il Barbera d’Asti “Ercole” e il Barbera d’Asti Superiore “Generazioni”.

Ca ed Curen

Località Romanino, 14 - Mango CN
Tel. 014189395 info@caedcuren.it

E L'ABBINAMENTO SULLE ACCIUGHE?

L’INCOMPRESO CA ED CUREN

Cosa ci beviamo sulle acciughe al verde? Veramente una gran bella domanda!

In genere questo antipasto è servito in genere nelle “merende sinoire”, accompagnato ad una miriade di antipastini, che variano dall’insalata russa, le fette di salame, il tomino elettrico, la frittatina, la carne cruda, la giardiniera e tutti le “goloserie” canoniche. E di consuetudine viene servita una buona bollicina (meglio se Piemontese) in abbinamento o più tradizionalmente un rosso come il grignolino o la freisa.

Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

Michele Avezza porta con entusiasmo avanti l’azienda, producendo anche degli ottimi rossi: il Dolcetto
d’Alba “Cent’Anni e più”, il Barbera d’Asti “Ercole” e il Barbera d’Asti Superiore “Generazioni”.

Ca ed Curen

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Cosa ci beviamo sulle acciughe al verde? Veramente una gran bella domanda!

In genere questo antipasto è servito in genere nelle “merende sinoire”, accompagnato ad una miriade di antipastini, che variano dall’insalata russa, le fette di salame, il tomino elettrico, la frittatina, la carne cruda, la giardiniera e tutti le “goloserie” canoniche. E di consuetudine viene servita una buona bollicina (meglio se Piemontese) in abbinamento o più tradizionalmente un rosso come il grignolino o la freisa.

Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

Michele Avezza porta con entusiasmo avanti l’azienda, producendo anche degli ottimi rossi: il Dolcetto
d’Alba “Cent’Anni e più”, il Barbera d’Asti “Ercole” e il Barbera d’Asti Superiore “Generazioni”.

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In genere questo antipasto è servito in genere nelle “merende sinoire”, accompagnato ad una miriade di antipastini, che variano dall’insalata russa, le fette di salame, il tomino elettrico, la frittatina, la carne cruda, la giardiniera e tutti le “goloserie” canoniche. E di consuetudine viene servita una buona bollicina (meglio se Piemontese) in abbinamento o più tradizionalmente un rosso come il grignolino o la freisa.

Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

Michele Avezza porta con entusiasmo avanti l’azienda, producendo anche degli ottimi rossi: il Dolcetto
d’Alba “Cent’Anni e più”, il Barbera d’Asti “Ercole” e il Barbera d’Asti Superiore “Generazioni”.

Ca ed Curen

Località Romanino, 14 - Mango CN
Tel. 014189395 info@caedcuren.it

E L'ABBINAMENTO SULLE ACCIUGHE?

L’INCOMPRESO CA ED CUREN

Cosa ci beviamo sulle acciughe al verde? Veramente una gran bella domanda!

In genere questo antipasto è servito in genere nelle “merende sinoire”, accompagnato ad una miriade di antipastini, che variano dall’insalata russa, le fette di salame, il tomino elettrico, la frittatina, la carne cruda, la giardiniera e tutti le “goloserie” canoniche. E di consuetudine viene servita una buona bollicina (meglio se Piemontese) in abbinamento o più tradizionalmente un rosso come il grignolino o la freisa.

Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

Michele Avezza porta con entusiasmo avanti l’azienda, producendo anche degli ottimi rossi: il Dolcetto
d’Alba “Cent’Anni e più”, il Barbera d’Asti “Ercole” e il Barbera d’Asti Superiore “Generazioni”.

Ca ed Curen

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E L'ABBINAMENTO SULLE ACCIUGHE?

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Cosa ci beviamo sulle acciughe al verde? Veramente una gran bella domanda!

In genere questo antipasto è servito in genere nelle “merende sinoire”, accompagnato ad una miriade di antipastini, che variano dall’insalata russa, le fette di salame, il tomino elettrico, la frittatina, la carne cruda, la giardiniera e tutti le “goloserie” canoniche. E di consuetudine viene servita una buona bollicina (meglio se Piemontese) in abbinamento o più tradizionalmente un rosso come il grignolino o la freisa.

Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

Michele Avezza porta con entusiasmo avanti l’azienda, producendo anche degli ottimi rossi: il Dolcetto
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In genere questo antipasto è servito in genere nelle “merende sinoire”, accompagnato ad una miriade di antipastini, che variano dall’insalata russa, le fette di salame, il tomino elettrico, la frittatina, la carne cruda, la giardiniera e tutti le “goloserie” canoniche. E di consuetudine viene servita una buona bollicina (meglio se Piemontese) in abbinamento o più tradizionalmente un rosso come il grignolino o la freisa.

Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

Michele Avezza porta con entusiasmo avanti l’azienda, producendo anche degli ottimi rossi: il Dolcetto
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In genere questo antipasto è servito in genere nelle “merende sinoire”, accompagnato ad una miriade di antipastini, che variano dall’insalata russa, le fette di salame, il tomino elettrico, la frittatina, la carne cruda, la giardiniera e tutti le “goloserie” canoniche. E di consuetudine viene servita una buona bollicina (meglio se Piemontese) in abbinamento o più tradizionalmente un rosso come il grignolino o la freisa.

Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

Michele Avezza porta con entusiasmo avanti l’azienda, producendo anche degli ottimi rossi: il Dolcetto
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Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

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In genere questo antipasto è servito in genere nelle “merende sinoire”, accompagnato ad una miriade di antipastini, che variano dall’insalata russa, le fette di salame, il tomino elettrico, la frittatina, la carne cruda, la giardiniera e tutti le “goloserie” canoniche. E di consuetudine viene servita una buona bollicina (meglio se Piemontese) in abbinamento o più tradizionalmente un rosso come il grignolino o la freisa.

Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

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L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

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Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

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Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

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Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

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Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

Michele Avezza porta con entusiasmo avanti l’azienda, producendo anche degli ottimi rossi: il Dolcetto
d’Alba “Cent’Anni e più”, il Barbera d’Asti “Ercole” e il Barbera d’Asti Superiore “Generazioni”.

Ca ed Curen

Località Romanino, 14 - Mango CN
Tel. 014189395 info@caedcuren.it

E L'ABBINAMENTO SULLE ACCIUGHE?

L’INCOMPRESO CA ED CUREN

Cosa ci beviamo sulle acciughe al verde? Veramente una gran bella domanda!

In genere questo antipasto è servito in genere nelle “merende sinoire”, accompagnato ad una miriade di antipastini, che variano dall’insalata russa, le fette di salame, il tomino elettrico, la frittatina, la carne cruda, la giardiniera e tutti le “goloserie” canoniche. E di consuetudine viene servita una buona bollicina (meglio se Piemontese) in abbinamento o più tradizionalmente un rosso come il grignolino o la freisa.

Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

Michele Avezza porta con entusiasmo avanti l’azienda, producendo anche degli ottimi rossi: il Dolcetto
d’Alba “Cent’Anni e più”, il Barbera d’Asti “Ercole” e il Barbera d’Asti Superiore “Generazioni”.

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E L'ABBINAMENTO SULLE ACCIUGHE?

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Cosa ci beviamo sulle acciughe al verde? Veramente una gran bella domanda!

In genere questo antipasto è servito in genere nelle “merende sinoire”, accompagnato ad una miriade di antipastini, che variano dall’insalata russa, le fette di salame, il tomino elettrico, la frittatina, la carne cruda, la giardiniera e tutti le “goloserie” canoniche. E di consuetudine viene servita una buona bollicina (meglio se Piemontese) in abbinamento o più tradizionalmente un rosso come il grignolino o la freisa.

Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

Michele Avezza porta con entusiasmo avanti l’azienda, producendo anche degli ottimi rossi: il Dolcetto
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Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

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In genere questo antipasto è servito in genere nelle “merende sinoire”, accompagnato ad una miriade di antipastini, che variano dall’insalata russa, le fette di salame, il tomino elettrico, la frittatina, la carne cruda, la giardiniera e tutti le “goloserie” canoniche. E di consuetudine viene servita una buona bollicina (meglio se Piemontese) in abbinamento o più tradizionalmente un rosso come il grignolino o la freisa.

Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

Michele Avezza porta con entusiasmo avanti l’azienda, producendo anche degli ottimi rossi: il Dolcetto
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Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

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In genere questo antipasto è servito in genere nelle “merende sinoire”, accompagnato ad una miriade di antipastini, che variano dall’insalata russa, le fette di salame, il tomino elettrico, la frittatina, la carne cruda, la giardiniera e tutti le “goloserie” canoniche. E di consuetudine viene servita una buona bollicina (meglio se Piemontese) in abbinamento o più tradizionalmente un rosso come il grignolino o la freisa.

Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

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L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

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Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

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Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

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L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

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Michele Avezza porta con entusiasmo avanti l’azienda, producendo anche degli ottimi rossi: il Dolcetto
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In genere questo antipasto è servito in genere nelle “merende sinoire”, accompagnato ad una miriade di antipastini, che variano dall’insalata russa, le fette di salame, il tomino elettrico, la frittatina, la carne cruda, la giardiniera e tutti le “goloserie” canoniche. E di consuetudine viene servita una buona bollicina (meglio se Piemontese) in abbinamento o più tradizionalmente un rosso come il grignolino o la freisa.

Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

Michele Avezza porta con entusiasmo avanti l’azienda, producendo anche degli ottimi rossi: il Dolcetto
d’Alba “Cent’Anni e più”, il Barbera d’Asti “Ercole” e il Barbera d’Asti Superiore “Generazioni”.

Ca ed Curen

Località Romanino, 14 - Mango CN
Tel. 014189395 info@caedcuren.it

E L'ABBINAMENTO SULLE ACCIUGHE?

L’INCOMPRESO CA ED CUREN

Cosa ci beviamo sulle acciughe al verde? Veramente una gran bella domanda!

In genere questo antipasto è servito in genere nelle “merende sinoire”, accompagnato ad una miriade di antipastini, che variano dall’insalata russa, le fette di salame, il tomino elettrico, la frittatina, la carne cruda, la giardiniera e tutti le “goloserie” canoniche. E di consuetudine viene servita una buona bollicina (meglio se Piemontese) in abbinamento o più tradizionalmente un rosso come il grignolino o la freisa.

Se le acciughe al verde, o al rosso, vengono servite singolarmente come piatto, qui la questione si fa molto più difficoltosa: il vino rosso, o bianco, che tradizionalmente si serve, risulta inappropriato; la forte sapidità delle acciughe “uccidono” qualsiasi vino secco e sul rosso l’abbinamento diventa spiacevole, il “metallico” viene fuori sgradevolmente.

La necessità di ammorbidire il vino è palese, ben sapendo che la contrapposizione del salato in un cibo risulta essere la morbidezza (zucchero residuo) del vino. Poi entra anche in gioco l’aromaticità del prezzemolo e dell’aglio che ben si armonizzerebbe con un vino dai profumi esaltanti. E qui potrebbe entrare in gioco anche un Traminer, tipo il Föra di Paolo Conterno. Ma oggi voglio parlarvi di un altro vino che negli ultimi tempi ho scoperto ed apprezzato. Convinto che il moscato vinificato in secco non ottenesse questi risultati, soprattutto il Moscato Bianco di Canelli, che in genere tende all’amaro, sono stato “folgorato” e smentito.

L’incompreso è il vino che più caratterizza l’azienda Ca Ed Curen di Mango. Nato da un’idea del padre di Michele Avezza, a fine anni Ottanta durante un momento di crisi del Moscato d’Asti. Fu così che nel bel mezzo della vendemmia decise di acquistare altre vasche per vinificare queste uve, ma non avendo le conoscenze e tutte le attrezzature necessarie per produrre la versione classica dolce e frizzante, decise di farne una nuova: ferma e secca, senza residuo zuccherino. Il nome non poteva che essere “L’incompreso” un vino così uguale nel vitigno ma differente nella vinificazione.

L’incompreso è un vino bianco secco e fermo ottenuto con le uve Moscato bianco e Favorita in minoranza, 15%. Questo nome deriva dalla completa fermentazione degli zuccheri al contrario dell’uso tradizionale del Moscato bianco.

Le uve provengono dalle nostre vigne di Valdivilla, selezionate durante la raccolta, pigiate e pressate sofficemente. La fermentazione a temperatura controllata di 13/14° C per esaltare al meglio il profilo aromatico del Moscato. L’affinamento in acciaio su fecce nobili di fine fermentazione con periodo di bâtonnage.

Nella piccola Azienda Agricola, a conduzione familiare, producono vino con la stessa passione tramandata dal nonno Giacomo, detto Curen. Si trova in un luogo spettacolare, dove si osservano paesaggi stupendi, nella frazione Valdivilla di Mango, “culla” del Moscato di Canelli.

“L’incompreso” è stato inserito nella lista dei TOP 100 vini d’Italia per il giornale Wine Mag.

Michele Avezza porta con entusiasmo avanti l’azienda, producendo anche degli ottimi rossi: il Dolcetto
d’Alba “Cent’Anni e più”, il Barbera d’Asti “Ercole” e il Barbera d’Asti Superiore “Generazioni”.

Ca ed Curen

Località Romanino, 14 - Mango CN
Tel. 014189395 info@caedcuren.it