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Ricette tipiche
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E L'ABBINAMENTO SUL CONIGLIO CON PEPERONI?

13/03/2022

E L'ABBINAMENTO SUL CONIGLIO CON PEPERONI?

DOLCETTO DI DIANO D'ALBA “SORÌ PRADURENT” - ALARIO

L’abbinamento su questo grande piatto langarolo è abbastanza consueto, con i vini rossi piemontesi la scelta si fa ampia. E' un piatto saporito e di grande piacevolezza, in cui prevalgono tendenza dolce, data dai peperoni, e la leggera untuosità. La succulenza è trascurabile, quindi escluderei un vino con tannino predominante. Qui se la giocano Dolcetto e Barbera, ma oggi voglio rimanere sulla territorialità, e quindi scelgo una riserva di Dolcetto di Diano che ho riassaggiato da poco, in una degustazione da un vecchio amico che non vedevo da anni, e che ho trovato sempre un grande produttore.

Claudio Alario lo ricordo nei suoi primi passi da vignaiolo, quando frequentava Roberto Voerzio. Ne è passata di acqua sotto i ponti da allora, ma la sua qualità è cresciuta negli anni. La proprietà si trova poco sopra Grinzane Cavour, nel cuore delle Langhe, in quella parte in cui i vigneti si fondono, al di sotto producono Nebbiolo da Barolo e al di sopra il Dolcetto di Diano.

Il DOLCETTO DI DIANO D'ALBA “SORÌ PRADURENT” è una vera e propria eccellenza del territorio da cui ha origine. Claudio Alario, cantina che può vantare una lunga tradizione nella realizzazione di ottimi vini piemontesi, ha deciso di cimentarsi con questa denominazione portando il vitigno Dolcetto, da sempre associato alle tradizioni contadine più popolari e considerato come un vino semplice, a un livello di qualità sublime, riconosciutogli peraltro negli anni dalla più rilevante critica nazionale. Siamo di fronte a una bottiglia forte e corposa, che scorre al palato con linearità grazie a un tannino sapientemente dosato. Un’etichetta assolutamente da provare per gustare il lato più aristocratico del Dolcetto.

La cantina lo coltiva nei pressi del comune di Diano d’Alba con il sistema del guyot in vigneti la cui età si aggira intorno ai 10 anni. La vendemmia si svolge a metà del mese di Settembre, e gli acini selezionati dalla diraspatura dei grappoli vengono pressati con gentilezza. Il mosto inizia la fermentazione alcolica in rotofermentatori termocondizionati d’acciaio. L’affinamento si svolge dapprima per 12 mesi in acciaio, e poi, per altri 10 mesi, in barrique di terzo passaggio.

Il “Sorì Pradurent” si propone alla vista con un bel colore, che richiama la tonalità del porpora. Vibrante il ventaglio di aromi offerti al naso, che si propagano con un tocco di frutta alternato a sentori di fiori, arricchiti sul finale da nuances terziarie. All’assaggio è di ottimo corpo, pieno e rotondo al palato, con un sorso avvolgente caratterizzato da una trama tannica viva ma mai sopra le righe. Un rosso piemontese targato Claudio Alario che promette grandi soddisfazioni in tavola, come certificato dagli ottimi punteggi ottenuti nel corso del tempo sulle più importanti guide di settore italiane.