E L'ABBINAMENTO SUI CAPUNET
Ed eccoci alla proposta di abbinamento con la ricetta della settimana, i Caponet o i Pess-còj, un piatto molto diffuso della nostra tradizione. È un parente stretto del “Sarmele” rumeno, anche se questa preparazione presenta molto aglio e pomodoro.
Ma parliamo dei nostri che in un contesto di menù dovrebbero essere serviti come antipasto caldo, ed allora in un classico pasto nostrano cos’è meglio di uno “sbarazzino” Grignolino. Nella mia lunga vita professionale ho assistito ad una lunga trasformazione del Grignolino: negli anni ‘70/’80 questo vino era reputato alla stregua dei grandi vini rossi Piemontesi. Mi raccontava Ermanno Accornero, grande Vignaiolo di Vignale, che suo padre vendeva molto più caro il Grignolino che le Barbere Riserva. Ogni grande casa, anche dell’Albese, avevano in listino un Grignolino. Poi col finire del secolo scorso il nostro vino si è perso un po', forse causa del grande proliferare e al miglioramento di tantissimi vini. Solo, da dieci anni a questa parte, si è visto un po' la rinascita, grazie all’impegno di un gruppo di Vignaioli (del Monferrato Casalese) che hanno cominciato a produrre vini più affinati e più invecchiati, parliamo del “Monferace”, molto simili al Pinot Nero.
Quello che vi voglio proporre oggi è un prodotto di Portacomaro, un po' la patria del Grignolino, se non il paese originario di Papa Francesco. Fabrizia Caldera e Roberto Rossi ne producono uno che da anni propongo e ammiro, in una versione dell’annata recente.
GRIGNOLINO D’ASTI LE SERRE – FABRIZIA CALDERA
Proviene da uve raccolte in località Sassia a Portacomaro d’Asti, su terreni limosi -sabbiosi con elevata percentuale di calcare ed elevata demolizione della sostanza organica. L’età media dei vigneti è di 30 anni.
con una produzione per ettaro di 70 q di uva.
La vinificazione è tradizionale con macerazione di 4 giorni, condotta con rimontaggi e follature.
L’affinamento è in vasca di acciaio dove avviene precocemente la fermentazione malolattica. Non ha passaggio il legno.
Un vino dal colore rosso rubino chiaro. Il profumo è delicato, persistente, fruttato, con richiami di fiori e una nota sensazione di pepe e di spezie (una caratteristica del Grignolino). Al palato è morbido e asciutto, con un finale piacevolmente ammandorlato e lievemente amarognolo, unico nel suo genere.
Servitelo un po’ freschino, intono ai 15-16° c. Splendido anche sul fritto misto alla piemontese ed eventuali piatti di pesce salsati.