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Ricette tipiche
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Cosa ci beviamo su Fritto Misto alla Piemontese?

21/01/2022

Ed eccoci alla proposta di abbinamento con la ricetta della settimana.

Cosa ci beviamo su Fritto Misto alla Piemontese? Un grignolino è palese, un abbinamento canonico direte voi? Sì però un grignolino “con gli attributi”! UN MONFERACE

Negli ultimi decenni questo vino ha perso il suo posto privilegiato tra i grandi rossi Piemontesi, a causa di svariate ragioni, moda, abitudine di bere vini piacioni, poca richiesta, ma di sicuro per la sua veste assunta negli ultimo trentennio, è diventato un vino leggero e senza anima, e si è trasformato “quasi in un rosato”.

Come diceva Veronelli “il più bianco dei vini rossi ma il più rosso dei vini bianchi”. Un vitigno che è diventato il simbolo del Monferrato Casalese, dopo che per anni era stato relegato a posizioni infelici e dimenticato per impiantare Barbera, più produttivo e più resistente alle malattie, dalla maturazione più facile e dal carattere meno “anarchico” e meno “testamatta” (Gino Veronelli).

Oggi con questo gran piatto di origine Monferrina, voglio “abbinarlo” al Grignolino del Monferrato Casalese Uccelletta Monferace di Vicara di Rossignano Monferrato

Dietro, o meglio a fianco, del produttore di Rossignano c’è un territorio: una trentina, o più, di piccole cantine, sotto la bandiera delle due DOC (forse troppe per la dimensione della produzione) Grignolino d’Asti e Grignolino del Monferrato Casalese, più qualche ribelle senza DOC, hanno cominciato a ripensare profondamente questo vino, intuendo che è giunto il tempo di restituirgli l’aura che aveva in passato: non quella di un vino quotidiano, ma di un vino raffinato, delle occasioni, degli incontri importanti, della visita di un amico o di un parente.

Vicara è l'acronimo di tre aziende cha hanno unito i loro sforzi, Visconti Cassinis e Ravizza; è bello specificare che l'Azienda Ravizza produceva già nell' 89 un Grignolino con la denominazione Bricco dell'Uccelletta. Considerato tra i migliori ed inserito nelle pubblicazioni da Luigi Veronelli; detto cru dall' annata 2015 è passato ad essere Monferace, ex Grignolino Storico, ed il vino affinato almeno 40 mesi tra legno e vetro come da disciplinare.

A 4 anni dalla vendemmia il colore è granato scarico, senza segni di cedimento, vivo e senza nuances che denotino ossidazione incipiente.

Il naso è chiaramente più giocato su toni evoluti, con confettura di fragoline di bosco, spezie fini e sentori di sottobosco; poco per volta emergono profumi di erbe aromatiche , erbe officinali e sentori di corteccia; note balsamiche e buona dinamicità nel bicchiere.

Bocca piacevole dove si percepisce una buona alcolicità per il vitigno, con tannino tipico ben integrato e freschezza ben presenti; buona progressione gustativa e finale piacevolmente amarognolo.

Devo affermare che dopo aver assaggiato i campioni di diversi dei produttori del Monferace, mi hanno fatto ricredere sulla grande potenzialità di questo vino che ho trovato all’altezza di alcuni Pinot Noir.